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L'han giurato li ho visti a Pontida
Xenia Marinoni


la chiave della villa reale
il "borgomastro" Mariani offre le chiavi della Villa Reale

19 giugno 2011, raduno annuale di Pontida. Una cornice calda e quasi estiva ha atteso l'arrivo dei leghisti. Una Lega “prataiola” ai piedi di un palco, dove lo stato maggiore del Carroccio, strabordante di imbonitori, ha cercato, nel solito modo rozzo, banale e scontato di scaldare gli animi feriti di diversi lumbard accorsi per ascoltare il verbo faticoso di chi antepone, sempre e con nonchalance, le parole ai pensieri. La consueta retorica leghista in luogo delle annunciate notizie in merito alle decisioni del “vertice padano”. La verde scampagnata padana, più che un affondo (sperato ed invocato dalla base del Partito e rinnovato anche dalla pletora dimenante e rumorosa attorno al palco ) al nuovo Berlusconi, reietto ed abbandonato, pare, fin da subito, una giustificazione, un po' goffa, della permanenza in un governo, sempre più alla deriva. Permanenza che da qualche tempo inizia a far a pugni con gli ideali leghisti e che molti cuori padani faticano a ingoiare e sedimentare. Quello “smarcamento” concreto, tanto agognato e capace di porre fine ad un'alleanza ormai scomoda, “che fa male”, sembra rimandato sine die , allontanato da un fiume di chiacchiere: niente di nuovo... sempre i soliti “bauscia”! Chi si aspettava una svolta dopo le "sberle " prese dal Carroccio, in occasione di elezioni amministrative e referendum, è rimasto deluso, ammesso che qualcuno avesse creduto davvero in cuor suo, che gli eredi di Alberto da Giussano avrebbero alfine sguainato le spade (le spade,ovviamente, perché di fioretto non è proprio il caso di parlare...) Pochi nessi eziologici e spazio, quasi solamente, ad una replezione di intenti privi di slancio creativo, ma ricchi di slogan vecchi e superati. E l'intervento del senatur, (durato circa tre quarti d'ora) capace solo di arringare il proprio popolo con frasi inadeguate e volgari, più che infondere speranza e fervore, ha suscitato, nel popolo verde, una buona dose di compassione.
La ciurmaglia romano-leghista e la propria progenie padana (perché erano presenti, oltre ai politici locali, anche numerosi ministri e rappresentanti del governo) ha regalato a Pontida 2011 pochi colpi di scena, ma un colpo gobbo: la presenza, sul palco, del sindaco di Monza Marco Mariani che mostrava raggiante, tra gli applausi, una targa del ministero del Senatur (quello per le riforme per il federalismo) e un volume con la Villa Reale di Monza!
Il sindaco Mariani ha colto l'occasione per offrire alla Lega, simbolicamente, un libro sulla Villa Reale, accompagnato dalle chiavi dello storico edificio, che tanto ha fatto soffrire recentemente i monzesi da quando è stato loro ingiustamente e indebitamente sottratto!
Un gesto inqualificabile per affermare davanti a tutti di aver messo “a disposizione una sede gratuita” nel capoluogo della Brianza per futuri ministeri decentrati. Una mossa “scenografica” che in realtà è una violazione ininterrotta dell'interesse collettivo di tutti i monzesi, che forse avrebbero applaudito poco, apprezzando ancor meno “la sparata” del primo cittadino! Del resto i monzesi sono avvezzi, purtroppo, a comportamenti poco rispettosi e per niente ortodossi del proprio attuale sindaco. Infatti, negli anni, dopo essere quasi passato per “nostalgico del regime”, avendo commemorato e riabilitato un fascista della prima ora durante una manifestazione ufficiale, e dopo aver sostenuto e promosso ad ogni 25 aprile la parificazione tra i partigiani che si sono sacrificati per la Libertà e i repubblichini di Salò (perché in dovere di blandire i propri “camerati” di ventura, a cui molto deve, e che di orbace hanno ancora ricoperta l'anima) ecco il regalo alla sua città di un colpo di coda da vero padano!
Peccato che la Villa Reale non sia di proprietà del sindaco! Peccato che, nella foga e nell'entusiasmo, il primo cittadino si sia dimenticato di rivelare al proprio Grande Capo che la futura sede brianzola di tre ministeri bisognerà pagarla, in quanto è già stata privatizzata, con un progetto di svendita sostenuto dallo stesso Mariani e dal governatore Formigoni! Quisquilie? Intanto ai cittadini monzesi è toccato assistere - in differita - alla scena aberrante del proprio “borgomastro” che, con leggerezza e spregiudicatezza, ha “regalato” uno dei gioielli cittadini ad un partito politico! Comportamento eticamente assai riprovevole e di gusto alquanto dubbio. Non c'è da vergognarsi ad essere monzesi: c'è da vergognarsi ad avere un sindaco così!
Ma se, come recita un famoso detto, “il tempo mitiga ogni gran piaga” è altrettanto vero che “il tempo scorre incessantemente come l'acqua”... e nel 2012 a Monza ci saranno le elezioni amministrative…. senza dubbio si metterà sul conto anche questa irrispettosa pagliacciata, destinata a lasciare strascichi ed a suscitare, giustamente, sdegno e scandalo.

Xenia Marinoni



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  20 giugno 2011